Toshio e Miarina

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Toshio era un ragazzo povero, e camminava per le strade che lo portavano ai suoi desideri.
Miarina era un ragazza ricca, e visitava posti che erano nei desideri degli altri.

Quando i genitori le comprarono la sua nuova macchina Miarina, decise di guidarla, e non di essere portata dall’autista.
Quando Toshio prese l’autobus senza pagare il biglietto, i controllori lo scoprirono, e lui scappò dal mezzo correndo per le strade.

Miarina non era pratica a guidare, ma voleva correre, e in una curva isolata, lei perse il controllo e l’auto tamponò un albero.
Toshio corse parecchio e si allontanò dalle abitazioni, ma sentiva ancora un po’ il rischio di essere preso dai controllori che gli avrebbero tolto la libertà.

Miarina nel colpo non aveva subito danni fisici, ma era disorientata e avvertiva grade paura poiché  la macchina non camminava più.
Toshio, intimorito, vide quella macchina ancora fumante e pensò immediatamente di soccorrere chi aveva fatto l’incidente.

Si videro: Miarina era una bella giovane bionda, Toshio un sorridente ed attivo giovane moro.
Quando si specchiarono nei loro sguardi, Miarina vide che lui era vestito da povero, Toshio notò la sua bellezza alla quale mancava una sol qualcosa, ma non capiva cosa.

Toshio si fermò, e senza presentarsi formalmente come desiderava Miarina, la salutò ed iniziò a sistemare la meccanica dell’auto.
Miarina fu colpita da questo gesto, e vide che quel povero era anche affascinate, cosicché gli si avvicinò ed iniziò a conversarci.

Nacque il sentimento che è la base della vita.

Toshio iniziò a frequentare gli incontri dei ricchi, e veniva presentato sempre come il compagno di Miarina, che lo esibiva come come un gioiello.
A Toshio non piaceva questo mondo e questo modo di essere, ma frequentandolo, dapprima era semi freddo, col tempo si comportò naturalmente.

Miarina vide che col tempo che passava, tutte le sue amiche single e non, erano inebriate dalla presenza di Toshio, così franco e diretto.
Toshio notò che in quel mondo erano tutti atletici nonostante non andassero mai nei parchi ad allenarsi, ma lentamente venne affascinato da quelle estetiche.

Miarina voleva andare sempre meno a quegli incontri, e voleva stare più in solitaria con Toshio.
Toshio voleva andare sempre più a quegli incontri, ma gli piaceva anche stare in solitaria con Miarina.

Una sera Miarina aveva un impegno ordinato dai genitori, e Toshio decise di andare all’incontro che i loro amici organizzavano sempre, nonostante avesse detto a Miarina che non vi ci si sarebbe recato.
Toshio sapeva che lei lo avrebbe facilmente saputo, e invogliò un suo amico a dire, solo quando lei lo avrebbe attaccato, che era stato lui a chiedergli di andarci perché gli serviva una spalla sulla quale piangere la tipa che lo aveva mollato.

Una ragazza nuova del gruppo affascinò Toshio, e gli chiese di andare in camera con lei perché voleva chiedergli cose sul suo glorioso passato.
Miarina era in quell’incontro coi genitori, ed anche se si fidava ciecamente di Toshio, non faceva che pensare a lui.

Toshio accettò l’invito della bella e poco coperte ragazza, estasiato dal raccontare il suo glorioso passato.
Miarina seppe dell’incontro che avevano organizzato e della presenza di Toshio, cosicché volle andare a parlarci di persona e prese l’auto da sola.

La ragazza si avvicinò a Toshio, e lui non si scansò.
La ragazza prese la mano di Toshio, e lui non la scansò.
La ragazza si avvicinò all’orecchio di Toshio, e lui non lo scansò.
La ragazza baciò il collo do Toshio, e lui, immensamente eccitato, si scansò.

Miarina alla prima curva era in pensiero su come lui avrebbe reagito vedendola, e la curva voltò.
Miarina alla seconda curva pensò a quel che stava vivendo nell’incontro, e la curva voltò.
Miarina alla terza curva pensò alle emozioni che suscitava lui alle ragazze, e la curva voltò.
Miarina alla quarta curva pensò a come quelle ragazze erano solite comportarsi, e la curva voltò.

Miarina arrivò all’incontro, Toshio la vide entrare dalla porta.
Toshio chiamò l’amico, Miarina si voltò.
Toshio la chiamò, Miarina uscì dalla porta.
Lei sentì la mano di Toshio sulla spalla, e Miarina la scansò.

Toshio le disse “Ti amo e non ti ho tradito!”.
Miarina gli disse “Il tradimento è mentire”.

Non ci si deve tenere lontano dai guai, bisogna vivere serenamente trovando il modo di rispettarsi l’un l’altro.

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