Suburra (la serie)

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Roma città chiusa.

Ricordo benissimo l’uscita nel 2005 del film Romanzo Criminale, diretto da Michele Placido e tratto dall’omonimo romanzo di Giancarlo De Cataldo. Lo ricordo perché fu il primo a far luce in video sugli intrighi bui di Roma, ed in seguito volli leggere anche il libro, accorgendomi delle enormi differenze tra le storie tra l’uno e l’altro. A mio avviso un buon film, ma per rivivere ciò che avevo letto in maniera più dettagliata e similare, dovetti vedere la serie trasmessa dal 2008, molto più attinente allo scritto. Ottima, sia nella costruzione, sia nell’interpretazione.

Quando nel 2015 uscì il film Suburra, non mi recai al cinema, poiché pensavo si trattasse di una copia moderna di Romanzo Criminale, ma l’anno scorso decisi di vederlo su Netflix, e mi pentii di non averlo visto prima: straordinario in tutti i sensi.

Suburra serie

Pochi mesi fa inizia la serie (regia ancora Placido, Andrea Molaioli e Giuseppe Capotondi), accorgendomi nuovamente delle differenze tra l’uno e l’altro, ma col passar delle puntate mi legai sempre più ai messaggi argomentati bene ed interpretati eccellentemente dagli attori, tra i quali nomino un favoloso  Alessandro Borghi, che recita con Giacomo Ferrara Eduardo Valdarnini.

Oggi ho teminato la seconda stagione e voglio esprimerti che prende sempre più parte delle tue emozioni, ed ho ravvisato che l’interesse per quei messaggi s’è per me amplificato.
Vivo questa città da sempre, ed ho frequentato nella mia vita piccolissimi componenti della Roma
quasi bene e di quella certamente male; aggiungo che quello che vedrai sono scene realiste. Questa lotta/amicizia tra delinquenza e politica, con come link le forze dell’ordine, è una cosa che non si vede, o perlomeno io non ho visto, ma se ne sente parlare da tutti, e per me non è neanche troppo mascherata.

Non finisce nella seconda stagione come all’inizio ipotizzavo, e ci lascia con molte domande, molti dubbi.

C’è un punto esclamativo che impera durante tutta la visione della serie: chi comanda tanti, è comandato a sua volta da pochi che sommandosi diventano tanti!

In ogni obiettivo, ci si deve impegnare tanto, tantissimo per arrivarci, e se si dovesse mentire o fare sgarbi a qualcuno che ha un bersaglio simile se non identico, i danni non li provocheresti solo a lui, ma anche a te stesso, e li pagheresti con il tempo.

In questa serie ci si può domandare “Ma se già ha tanto, come possibile che decida di fare questa cosa?”.

Quelle decisioni, anche se per te strane o irrazionali, sono scelte, e le scelte sono soggettive ed importanti.

É per una scelta che sei nato/a tu.

Se hai Netflix

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