La La Land, la città delle stelle

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T’accompagna con con il suono gaudente già nel nominarlo, e non ti fa sol sol sognare, ma anche capire come la vita sia sempre La La Land.


Ieri, indeciso sul cosa fare in quel bel pomeriggio, m’è aumentata la curiosità di andare a vedere un film che ho sentito nominato da tanti, ma del quale non sapevo la trama.
Un musical, avevo sentito, pronto a vincere premi di tanti tipi.
Me lo propongo e attivo il consenso.

Inizia, questo sì, con una modalità canterina e danzante, e proprio dov’è tutto fermo, nel traffico.
I sottotitoli mi turbarono un pochino, poiché non riuscivo a vedere appieno i volti e le mimiche danzanti dei tanti attori che compaiono, ma non t’impressionare, è così solo in alcuni momenti. Col tempo diverranno bei momenti.

Sei una persona a cui piace chi e come si recita?
È un tuo film.
Sei una persona appassionata dalla musica?
È un tuo film.
Sei ricco delle corde sentimentali e vuoi capire quanto l’arte tocchi queste corde?
È un tuo film.
Sai dei lati oscuri, o darkside, che non ti tengono totalmente al buio ma coprono poco ma sofferentemente il tuo splendore?
È il tuo film.

La trama tratta di una lei e di un lui che credono nell’espansione dei loro talenti.
Lei fa la cameriera e vuole fare l’attrice.
Lui segue i rigidi protocolli del pianista jazz che deve suonare sol quel che vuole chi lo paga
, e capita non rispetti quelle regole, cosicché non lavora sempre, quel sempre dorato, che è luccicante per un artista.
Lui, Sebastian Wilder (Ryan Gosling) e lei Mia Dolan (Emma Stone) si incontrano, o scontrano, sin dalle prime scene del film.
Lui saccente, serioso, jazzista puro; lei timorosa, miscredente del suo divino ruolo d’attrice che non riesce ad attuare.

La musica, in questo musical, naturalmente c’è, ma non quel tanto che immaginavo, oppure m’ha accompagnato in maniera talmente tenue che me lo ha reso un film con La storia.

Quando Mia si presenta a un provino e la si vede e sente recitare, si comprende perché Emma Stone sia valutata un’attrice meravigliosa.
Quando Sebastian Wilder lo si vede suonare, e si interpretano le sue espressioni , si conferma che è vero, Ryan Gosling è un grande attore.

E ciò lo si vede prima e dopo il loro scontro/incontro.
Ci sono molti collegamenti in questo film, da capo, da coda, o entrambi appassionatamente.
Prima ancora dell’incontro/scontro, c’è Mia che passa accanto a un muro di strada dove ci sono graffiti dei grandi attori, dei quali ricordo ora solo Charlie Chaplin, Marylin e Stanlio e Olio, poi continua a camminare e sente la musica, rimanendo ferma tra due strisce rosse accese sul muro dietro di se, poi entra a indagare su quel jazz, e la telecamera si allontana ed espone di nuovo quella muraglia di graffiti ove gli attori è come se fossero spettatori che guardano chi è al cinema.

Nel film ci sono tutte queste allusioni, legami, congetture che divengono inenarrabili.

Tra lei e lui nasce la base della vita, e nasce quando espongono il loro talento, Ryan Gosling e Emma Stone, sia nel ballo che nella recita, soprattutto in una scena che non stacca per parecchio la ripresa della telecamera da loro. Una scena lunga, l’odio e l’amore degli attori.

Tra i riconoscimenti t’informo solo di quello più conosciuto in Italia, perlomeno per nome: l’Oscar.
Ha tante candidature, e secondo me ameno uno dei due protagonista vincerà per il miglior attore.

Loro due che ti ho nominato, sono la base del film, e compaiono in tutte le scene, ma appare (un poco) anche John Legend.
Il regista e sceneggiatore è Damien Chazelle.

Ai miei occhi e al mio cuore film stupendo, meraviglioso, ricco d’arte.

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