Corro Da Te

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Può capitare che non si riesca a fare due passi insieme alla ragazza che vuoi conoscere meglio, allora per non restare lontano, bisogna dirle Corro Da Te.

Una commedia sentimentale italiana del 2022 di 113 minuti, reperibile su Amazon Prime, con la regia di Riccardo Milani sul soggetto di Franck Dubosc, ha per protagonista Perfrancesco Favino (Gianni) accompagnato da Miriam Leone (Chiara).

Gianni è un piacente e ricco uomo che ha la proprietà di un’importante azienda, e gli piace infinitamente conquistare le ragazze che lo affascinano presentandosi spesso con nomi differenti, per poi poterlo raccontare agli amici nutrendo il suo orgoglio.

Sua madre muore, e a lui sembra non interessare nulla da come lo riferisce ad un suo amico. Arriva in ritardo al funerale e rifiuta di parlare come aveva appena fatto suo fratello. Non si guarda intorno ed ha dei comportamenti svagati in nell’inizio di quello che dovrebbe essere un triste giorno.

Gianni passa poi per casa della madre, ed abbozza delle emozioni che poi prendono corpo sentendo una canzone che canta sedendosi sulla sedia a rotelle della genitrice, quando’ecco che entra Alessia, la nuova vicina, una ragazza bella e cordiale. A lui interessa il primo aggettivo, e per conquistarla suppone che sia meglio fingersi disabile.

Dopo averle fatto capire d’essere ricco citando orgogliosamente il nome della sua conosciutissima azienda, lei lo invita a casa dei suoi, e quando la raggiunge a fatica combattendo con la sua finzione, scopre che lei non ha l’interesse da lui sperato, ma le presenta la sorella Chiara, disabile davvero e sulla sedia a rotelle come lui sta fingendo di dover fare.

È una storia semplice, forse con una comicità che potrebbe apparir fuori luogo, ma il miracoloso Favino rende quest’opera un probabile cult del futuro prossimo.

Certo, ci sono le battute e dell’ironia dissacrante sui disabili, anzi handicappati, o forse entrambi perchésono la stessa cosa, no? Ma l’eccelso Piefrancesco riesce a far sorridere anche con assurdità mature che sembrano infantili persino alle scuole medie.

Buona anche l’interpretazione della bellissima Miariam, che cresce in ogni suo lavoro. In questo propone un ruolo difficile rendendolo ai miei occhi ben rappresentato, ma rimane comunque un riflesso del brilluccichio del protagonista, che è la stella facente luce nella galassia che corre da te.

Fa sorridere anche la brusca Luciana, un personaggio che è la razionalità pizzicosa che non appena è di fronte ad una sua passione perde i freni e arriva quasi agli eccessi. Volendo si può dire che li supera sottovoce, ma con un microfono in mano e lo sguardo che da monotono da sostanza ai suoi sogni.

Prima di vederlo avevo il timore fosse un film con atti e verbi troppo ruvidi, e con una satira che avrebbe graffiato gli ideali giustamente puliti, quindi in contrasto col ben pensare, invece ho sentito uno schiaffo alla retorica e ti consiglio di accarezzarne la visone.

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