Senna

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Nel pomeriggio, con il freddo che inizia a bussare alla porta, sdraiato sul divano non gli apro e con la pigrizia che mi assale cerco di fare una cosa che finge un mio sprint anche sol leggendo un cognome su Netflix: Senna.

Questo naturalmente non è né un film né una serie, ma un documentario con immagini totalmente reali sul pilota di Formula 1 a tutt’oggi riconosciuto dai più come il più forte della storia: Ayrton Senna. 

Ha la durata di 1:45, sotto la regia di Asif Kapadia, e potrei affermare che due non protagonisti possono esser visti nei nomi di Alain Prost e Frank Williams; il primo per la rivalità accesa con Senna, il secondo per quel che si nota nel documentario. .

Una volta, nel mio passato, ero molto legato alle attività motoristiche, e quella che mi fomentava di più era la Formula 1. Giovanissimo, non ancora adolescente, sono cresciuto con Senna per la testa, ché ricordo veniva definito da tutti il più grande, il più veloce, i più eroico e il più buono. Comprendevo i primi due complimenti perché oggettivamente i numeri lo confermavano, ma non riuscivo a percepire la motivazione degli altri due, ma realmente non me ne facevo problemi, poiché quel che dicevano gli altri lo ribadivo e lo incameravo nei miei ricordi, così, senza incuriosirmi sul perché. 

La curiosità è l’istinto che può far crescere tutti, perpetuamente.

Ero giovanissimo quando accadde il dramma della curva del Tamburello, ma ricordo con esattezza che ero all’ippodromo delle Capannelle con la mia famiglia ed amici.
Fu tra i primi eventi dei quali sentii parlare tante persone che proponevano delusione, sennonché in alcuni casi malumore ed addirittura avvilimento
.

Appena prima dell’urto

La domanda interiore me la feci, ma non me ne informai, la lasciai appesa ad una tela del mio sapere, del mio desiderio mai realmente espresso.

Vedendo l’immagine del documentario in TV, sono stato per pochi secondi bloccato dalla lunghezza del suddetto, poi l’ho fatto partire ed ora son contento di poterti scrivere quanto mi ha appassionato e m’ha legato ancor di più al ricordo di questo pilota.

Prima vittoria di Senna in F1

Ci fu una lotta in pista ed anche verbale tra lui e Prost, e questo un po’ lo ricordavo, ma solo per sentito dire all’epoca. In questo video si vedono le immagini reali doppiate in audio, ed ho visto e sentito gli attacchi della star del 1987 Alain, ed i pizzichi di Ayrton, che riuscì, una volta divenuto vincente, a far cambiare cose del regolamento mondiale che rendevano ancor più pericolosa questa attività che, di base, si poggia già sul rischio, sul metterlo in evidenza. Lui, da quel che si vede ed intuisce nel documentario, ci provò anche da non campione, ma lo disse più volte, che se  vuoi correre devi accettare le gerarchie e la politica, senza però abbassarne il capo, ma facendo sentire la tua voce.

Senna premiato

Senna vinse tre titoli mondiali, uno lo perse, mi sento di affermarlo, ingiustamente perché subii una decisione contro il regolamento, un altro lo perse anche perché in quell’anno diedero più importanza alla potenza della macchina, poi modificarono il regolamento, e in quel campionato che riportò il pilota come elemento più importante, quello del quale non vide la fine, il 1994, era tra i papabili vincitori. Ma sulla curva del Tamburello a San Marino accadde una cosa ancora a tutt’oggi inspiegabile, e Senna non ebbe nessuna parte del corpo danneggiata, solo…
Sono tante le cose che puoi scoprire o rivedere su questo personaggio conosciuto in tutto il mondo.

Ayrton Senna riuscì a portare motivazioni all’entusiasmo del Brasile, e volle impegnarsi per aiutare i giovanissimi poveri, dando lustro a quel paese che era visto con pochi valori, perché senza grandi quantità di denaro e inoffensivo.

Era un credente, un cattolico praticante che nelle sue interviste nominava spesso Dio, e nella sua lapide è scolpita la citazione biblica Niente mi può separare dall’amore di Dio.

Ayrton Senna

Coltiva e non lasciar stagnare la tua curiosità poggiandoti al detto, fatto. Cresci equilibratamente.

Se hai Netflix

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