Ronciglione, il mio 2 giugno

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È stato il 2 giugno.
È stato un incontro.

 La Armando Curcio editore organizzò una presentazione del mio ultimo scritto, e per farlo s’affidò al Cubo Festival di Ronciglione.

Il nome di questo paese lo avevo sentito spesso in merito al carnevale che si festeggia in maniera entusiasmante, ma della base culturale ed artistica di Ronciglione non ne sapevo nulla.

Arrivai come mio solito in largo anticipo, quindi la mia esposizione, essendo programmata per 17:00, mi presentai in quell’assoluto agio circondato da calma, nello slargo d’arrivo al paese prima delle 15:00.

Mangiai qualcosa nel bar, poi mi avviai nel luogo ove era stabilita la presentazione senza sapere che in piazza degli Angeli la mia profanità sarebbe stata accarezzata dalla sacralità e del luogo e dai riferimenti storici.

Incontrai gli organizzatori, e con lampante simpatia Italo mi accolse generalizzando le qualità del posto, poiché a pochi metri c’era la passata residenza di Mariangela Virgili, una donna vissuta tra la fine 1600 e l’inizio 1700, e che ora è in corso di un processo di beatificazione.

Mariangelaa Virgili

Attesi l’orario esatto per poi sedermi e presentare il mio scritto, e nell’attesa non rimasi solo, ma conobbi tanti componenti del Cubo, sennonché il relatore che m’avrebbe accompagnato nell’evento: Francesco Laurenti.
Il relatore che invita l’autore a promuoversi accompagnò successivamente la presentazione dalla conosciuta e valente autrice e attrice Claudia Conte.

Claudia Conte, Francesco Laurenti, Tommaso Bucciarelli al Cubo Festival

Rimasi subito colpito dall’interesse che lui mi propose, visto che stava leggendo proprio allora il mio libro.

“Una scorrevolezza impressionante”, disse.

Ci sedemmo dopo le 17:00 pronti ad iniziare, e lui riuscì a mitigare l’ansia da prestazione alla quale sono ancora soggetto; non vi riuscì totalmente, ma mi indirizzò in maniera calma, simpatica e professionale.

Non presentammo solo il mio edito dalla Curcio, ma mi chiese anche notizie sugli altri miei altri scritti.

Per come mi ha aiutato e per quanta passione esprime nel campo artistico non finirò mai di ringraziarlo.

Dopodiché un signore sotto mia richiesta (non impongo, dopo una domanda invitano) m’accompagnò in quelle stanze al primo piano in quella piazza, dove c’è la cella nella quale ha vissuto la religiosa cristiano laica Mariangela Virgili.

Quella visita ha arricchito la mia conoscenza, poiché il vedere tutto ciò che era parte di quel vissuto, con pavimenti, legname e collocazione d’arredamento, m’hanno fatto fare un tuffo nel passato, con quel signore che mi spiegò tutto solo perché sentiva di farlo.

Uscito da quel punto storico Italo mi presentò, sempre sotto mia richiesta, una avo dello straordinario attore, drammaturgo, scrittore sceneggiatore e compositore Ettore Petrolini, un personaggio che lodo da molti anni non sapendo che la natività dei genitori fu di Ronciglione.

Ettore Petrolini

Ettore Petrolini interpreta Nerone

L’entusiasmo s’apprpriò infinitamente del mio essere.

Gli feci domande, una su tutta fu se Ettore perì a causa dell’angina pectoris della quale era in ultimo sofferente, poiché con le sue esposizioni artistiche poteva ipoteticamente apparire un rivoluzionario (“E io me ne fregio” disse satirico quando Mussolini volle conferirgli una medaglia), e all’epoca era immensamente rischioso oltre che illegale, e lui mi rispose che se ne andò per cause realmente naturali.
Tant’è che negli ultimi incontri con il dottore che cercava di tirarlo su moralmente dicendogli che stava migliorando, lui continuò ad essere se stesso commentando «Meno male, così moro guarito».

Rimasi alla cena offertami dalla Cubo, e apprezzai la genuina gustosità naturale, apparecchiata dalla simpatia dei presenti e circondati dal panorama storico, neutro e pulito.

Scoprii che anche Marco Mengoni nacque nel Natale del 1988 in questo paese, e che Roberto Ferri, pittore d’eccellenza nato in Puglia, abita anche lui in quelle zone.

Ronciglione può nutrire di una enorme parte del mio affetto e ti invito a visitarla.

 

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