Colazione Da Tiffany

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Ricordo quando mi svegliai nel ’61 ed avevo accanto quella ragazza pazzerella alla quale piacevo, e come le altre mattine mi invitò a fare la Colazione Da Tiffany.

È un film del genere commedia sentimentale americano, uscito nel 1961 della durata di 115 minuti, oggi reperibile su Amazon Prime, ha per regista Blake Edwards che ha scelto come protagonisti Audrey Hepburn (Holly Golightly) e George Peppard (Paul Varyak).

 

Ed ecco Holly che, infiocchettata come sempre,  sta tornando a casa e deve citofonare al vicino giapponese della sua palazzina perché ha dimenticato le chiavi del portoncino. La raggiunge l’uomo che la aspettava fuori dal palazzo dicendole che non la capisce, eppure le aveva solitamente detto che le piaceva.

La mattina dopo la sveglia il citofono; apre e vede Paul, il nuovo vicino che non aveva le chiavi del portoncino che facendone la conoscenza le chiede se può anche fare una telefonata. Holly è stupendamente sciatta, ma lo fa entrare. 

“Che lavoro fai Paul?”.

“Per lo più lo scrittore”. Un libro in dieci anni.

Poi arriverà l’arredatrice di Paul, che farà le tre di notte a casa sua, e prima di andarsene Holly la vedrà dalla finestra lasciargli dei soldi.

Paul la raggiungerà in una festa, e  scriverà quella storia di una ragazza che aveva il gatto senza nome.

Holly e il gatto senza nome

Quell’adorabile e insopportabile Holly rimarrà sempre nei cuori degli spettatori come la selvaggia, pulita ed elegante, che promette quel che non si vede e fa quel che i ricchi vogliono.

Straordinaria Aurdrey che rende proprio quel personaggio incantevolmente scorbutico che ridurrà il protagonista George a un poco più di una comparsa; questo fino a quando lui prenderà una scelta.

Risulta un’opera particolare per il periodo nel quale è stata girata, e non tanto per le attività sennonché lavori dei protagonisti, ma soprattutto per il modo di destreggiarsi sia l’uno che l’altra in quel mondo dell’apparire più che l’essere, che sembra sia più dell’oggi ma ci certifica che si vedeva anche nel lontano ieri.

Nell’oggi come nello ieri ricorda che i sentimenti sono inspiegabili, ma c’è chi riesce a dipingerli nel viso dell’artista giapponese, dell’arredatrice ricca di speranze nel comprare i cuori proponendo le vacanze da quei lavori che dice di voler regolarizzare, negli intenti del non più giovane Doc, marito di Lula, che cerca di far tornare la moglie nella sua casa ove ad aspettarla ci sono i figli non suoi, o nel miagolio della gatta senza nome, che fa le fusa ed è tranquilla anche se bagnata.

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